David Totah porta la sua visione artistica a Pantelleria
David Totah porta la sua visione artistica a Pantelleria – Apre “TOTAH – Dal Sacrestano”, una galleria e residenza d’arte nel cuore di Scauri.
C’è un nuovo fermento culturale che soffia tra i dammusi di Pantelleria, un vento di cambiamento che mescola il profumo del mare al linguaggio dell’arte contemporanea. A dargli forma è David Totah, gallerista e curatore statunitense con radici internazionali, che ha scelto l’isola come luogo per un nuovo capitolo del suo progetto artistico. La sua galleria, TOTAH, fondata nel 2016 a New York, apre oggi una nuova sede in Italia, a Pantelleria, in un luogo che unisce memoria, architettura e visione.
Un palazzetto storico che torna a vivere – La sede di questa nuova avventura è un piccolo gioiello architettonico nel borgo di Scauri, una contrada che guarda il mare e custodisce la parte più autentica dell’isola. Qui sorge “Dal Sacrestano”, un antico palazzetto che per anni era rimasto silenzioso, quasi dimenticato, e che oggi torna a vivere grazie a un restauro attento e rispettoso curato da Francesca Culoma e Alfredo Pontillo. Il loro progetto – raccontato sul sito www.dalsacrestano.it – nasce con una visione precisa: ridare vita e interesse culturale a Scauri, restituendo a questo angolo di Pantelleria un ruolo attivo nel panorama artistico e sociale dell’isola.
L’intervento non si è limitato al recupero fisico dell’edificio. Culoma e Pontillo hanno voluto restituire al luogo la sua anima, trasformandolo in uno spazio che accoglie e ispira. I muri antichi dialogano ora con un’architettura pulita e contemporanea, mentre la luce che filtra dalle aperture riflette l’essenza stessa di Pantelleria: una terra ruvida, solare, sospesa tra Africa e Sicilia.
Da New York al Mediterraneo: la visione di David Totah – David Totah non è nuovo ai percorsi audaci. Figlio d’arte – la sua famiglia ha gestito gallerie a Londra e New York sin dagli anni Settanta – ha scelto fin dall’inizio di distinguersi per una visione curatoriale personale, lontana dalle logiche troppo rigide del mercato. Quando nel 2016 ha aperto la sua galleria nel Lower East Side, TOTAH è apparsa come una boccata d’aria nuova: uno spazio dedicato al dialogo tra artisti, idee e pubblico, dove il processo creativo conta tanto quanto l’opera finita.
Oggi quella stessa filosofia attraversa il mare e si innesta nel paesaggio di Pantelleria. Totah racconta di essere arrivato sull’isola quasi per caso, durante un viaggio nel giugno del 2021: “È stato un colpo di fulmine”, confessa. “Ho sentito che qui potevo ascoltare le cose in modo diverso, con più calma, con più verità.” Quando, meno di un anno fa, gli è stato proposto lo spazio di Dal Sacrestano, ha capito che la visione si stava chiudendo in un cerchio perfetto: un luogo autentico, immerso nella natura, pronto ad accogliere una nuova forma di esperienza artistica.
L’arte come dialogo con il territorio – L’apertura della nuova sede non rappresenta una semplice estensione della galleria di New York, ma un esperimento culturale che intreccia arte e territorio. Pantelleria, con la sua luce inconfondibile e la sua energia primordiale, diventa parte integrante del linguaggio espositivo. Le opere non vengono “portate” qui: nascono, respirano e si confrontano con il paesaggio, con la pietra lavica, con il vento. È una dimensione che restituisce all’arte il tempo dell’ascolto e della contemplazione, lontano dai ritmi frenetici del sistema internazionale.
La prima mostra ospitata nello spazio di Scauri, “Cabin Fever” dell’artista italiano Luca Pancrazzi, ha confermato la forza di questa intuizione. In poche settimane, oltre seicento visitatori – tra collezionisti, artisti e curiosi – hanno attraversato le sale di Dal Sacrestano, scoprendo un luogo dove l’arte contemporanea si fa racconto, materia viva che dialoga con la storia.
Una residenza d’artista tra mare e pietra lavica – Parallelamente, Totah sta portando avanti il progetto di una residenza per artisti, un sogno che coltiva da anni. Inizialmente pensata per gli Stati Uniti, la pandemia lo ha spinto a ripensare tutto. “Cercavo un contesto che fosse più umano, più vicino al ritmo naturale delle cose. Pantelleria mi ha dato questo senso di equilibrio tra isolamento e apertura”, spiega.
La residenza offrirà agli artisti selezionati la possibilità di trascorrere un periodo sull’isola, lavorando a stretto contatto con il paesaggio e con la comunità locale. Non si tratta solo di produrre opere, ma di vivere un’esperienza, di lasciarsi attraversare dall’ambiente e restituirne la vibrazione in forma creativa. L’obiettivo è creare un flusso continuo tra arte e vita, tra chi arriva e chi abita l’isola, tra passato e presente.
Un contesto favorevole per l’arte in Italia – Totah guarda con attenzione anche al rinnovato interesse per l’arte contemporanea in Italia. La recente riduzione dell’IVA sulle opere al 5% rappresenta, secondo lui, un passo fondamentale: “Finalmente l’Italia torna ad essere competitiva sul piano internazionale. È un segnale di fiducia, un invito a fare e a restare.” Questo cambiamento, unito alla crescente attenzione per le esperienze d’arte legate ai territori, apre scenari nuovi per chi opera nel settore culturale.
Un’isola che diventa laboratorio – L’incontro tra TOTAH e Dal Sacrestano segna un momento significativo per Pantelleria, che si trasforma così in un laboratorio d’arte a cielo aperto. Il progetto di Francesca Culoma e Alfredo Pontillo, con la visione curatoriale di David Totah, mostra come la collaborazione tra mondi diversi – restauro, architettura, arte contemporanea – possa generare energia creativa e nuova vitalità.
Pantelleria diventa così un luogo in cui l’arte non arriva dall’esterno ma nasce da un dialogo profondo con l’ambiente. Un’isola che da sempre vive di vento, pietra e luce, ora accoglie anche l’immaterialità dell’arte, facendone una nuova forma di radicamento. E forse è proprio questo il senso più autentico del progetto: non “portare” qualcosa a Pantelleria, ma ascoltarla, lasciarla parlare e trasformarla in ispirazione.